È ormai risaputo che la comunità di Venosa sarà coinvolta nell’installazione di due nuovi, grandi impianti: uno per il compost (primo in Basilicata) e uno per la produzione di biometano.
Arturo Raffaele Covella di “Venosa Pensa” ha espresso chiaramente le sue sincere perplessità sullo stato di salute del territorio quando le due opere saranno attive e, come lui, tantissimi altri.
Il Sindaco di Venosa, Tommaso Gammone, volendo rispondere agli interrogativi della cittadina oraziana, ha pubblicato dei comunicati in cui offre i suoi chiarimenti.
Sull’impianto di compost afferma:
“È stato detto che si realizzerà una nuova discarica.
È stato detto che il nuovo impianto rilascerà fumi nocivi nell’atmosfera.
È stato detto che raccoglieremo i rifiuti di tutta la Basilicata; che le nostre strade saranno distrutte dal transito continuo dei mezzi pesanti; che Venosa sarà inondata da odori nauseabondi.
Hanno detto che tutto questo provocherà un dannoso inquinamento ambientale.
È stato detto che tutto questo è a causa di decisioni assunte dal Sindaco Tommaso Gammone e dalla sua Giunta.
Non è stato detto, invece, che:
- a partire dal 2010 la Giunta presieduta dal Sindaco Bruno Tamburriello ha approvato e sottoscritto più Accordi di Programma con la Provincia di Potenza e con la Regione Basilicata per la realizzazione dell’impianto ed ha approvato anche il progetto preliminare dell’intervento;
- nel mese di Novembre del 2010, il Consiglio Comunale presieduto da Luisa D’Urso ha approvato la Variante Urbanistica visto che le aree interessate ricadevano in Zona Agricola e che è stato necessario variarne la destinazione urbanistica;
- nel 2013, la Regione Basilicata rilasciava, al Comune di Venosa, il Provvedimento di Giudizio Favorevole di Compatibilità Ambientale e l’Autorizzazione Integrata Ambientale, condivisa mediante Conferenza di Servizi anche con la Soprintendenza e gli altri Enti competenti;
- nel 2015, la Provincia di Potenza stipulava il contratto d’appalto con la Società ECOIMPIANTI S.r.l. di Perugia, per la costruzione dell’impianto.
Non vi è stato detto, ancora, che:
- a causa della mancata ottemperanza ad una prescrizione imposta dall’Autorizzazione Integrata Ambientale, non solo da parte degli Uffici dell’Ente, ma anche da parte da parte del Commissario ad acta nominato dalla Regione, i lavori non potevano essere avviati;
- a seguito di un intenso e lungo lavoro di Questa Amministrazione, la Regione, con Delibera di Giunta del 02/10/2018, subordinava la Verifica di ottemperanza delle prescrizioni alla fase di esercizio dell’impianto e non più a quella di effettivo inizio dei lavori e, o stesso tempo, con altra Delibera del 2.10.2018, finanziava nuovamente l’impianto per un importo pari a € 4.843.003,15.
Non vi è stato, soprattutto, detto che:
- sarà realizzato un impianto per il trattamento della frazione umida dei rifiuti solidi urbani e di quella ligneo cellulosica provenienti da raccolta differenziata, finalizzato alla produzione di Compost di qualità;
- 5 il Compost prodotto sarà di altissima qualità, tanto da poter essere utilizzato anche per le colture biologiche, in sostituzione dei fertilizzanti chimici;
- gli unici rifiuti prodotti saranno la parte di rifiuti urbani non compostata, il percolato, e metalli ferrosi, tutti poi da destinare a recupero o smaltimento.
Noi, invece, vi diciamo che:
- l’Impianto di Compostaggio comporterà nuovi posti di lavoro per il territorio;
- la gestione dell’Impìanto e la vendita del Compost di qualità produrrà utili per il Comune di Venosa;
- gli introiti sul bilancio comunale renderanno possibile la riduzione del costo della TARI per tutti i cittadini di Venosa”.
E sull’impianto di biometano:
“Sul nostro territorio, in contrada Setelito, dal 29 Ottobre la Società “Biometh S.r.l.” ha iniziato i lavori per realizzare un impianto di produzione di biometano.
Tanta preoccupazione e paura hanno provocato voci diffuse, senza le necessarie e giuste informazioni.
È mio dovere di Sindaco, quindi, provvedere a fornire, alla popolazione tutta, i chiarimenti dovuti.
L’impianto, unico in Basilicata, produrrà biometano mediante un processo di digestione anaerobica di matrici organiche.
La digestione anaerobica è un processo biologico durante il quale una speciale flora microbica trasforma, in assenza di ossigeno, la sostanza organica immessa nell’impianto in una miscela costituita in massima parte di gas metano con alto valore energetico.
La produzione, non superiore a 500 metri cubi/ora, sarà direttamente veicolata nella rete SNAM, già esistente nelle immediate vicinanze.
Per tale tipo di impianto, la legge impone la Conferenza di Servizi, con la quale sono stati acquisiti tutti i pareri, tra cui quello dell’Ufficio Compatibilità Ambientale della regione Basilicata, quello dell’Ufficio Viabilità e Trasporti della Provincia di Potenza, quello dell’Anas S.p.A. e quello dei Vigili del Fuoco, nonché quello della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio della Basilicata.
L’impianto autorizzato con la conferenza sarà alimentato solo con matrici organiche e non con FORSU (Frazione Organica Rifiuti Solidi Urbani).
Verranno utilizzati: sottoprodotti provenienti da attività agricola, di allevamento, dalla gestione del verde e da attività forestale, sottoprodotti provenienti da attività alimentari ed agroindustriali, sottoprodotti provenienti da attività industriali senza alcun rilascio di fumi in atmosfera.
Vi saranno due aree di stoccaggio, entrambe chiuse, per uno stoccaggio complessivo di 80.000 tonnellate all’anno.
L’intera lavorazione sarà sottoposta nella fase di esercizio a tutti i controlli previsti per il monitoraggio delle matrici ambientali.
L’impianto è nel suo genere molto innovativo e ci educa a pensare ai sottoprodotti di lavorazione non più come rifiuti da conferire a discarica, con gravi ripercussioni ambientali ed economiche, ma come risorsa utile per la produzione.
La crescita economica e culturale di un territorio passa anche e soprattutto attraverso processi di investimento innovativi ed al passo coi tempi come questo, e Noi ne siamo i protagonisti”.
Di seguito i comunicati divulgati dal Primo Cittadino.