Si è tenuto a Venosa il convegno organizzato dal Club per l’UNESCO del Vulture in collaborazione con I.I.S.S. “Q.Orazio Flacco e il patrocinio del Comune di Venosa dal titolo “Il giornalismo di guerra” con Carmine Pinto Storico e Professore Ordinario dell’Università di Salerno e Fabio Amendolara giornalista del settimanale “Panorama” e del quotidiano “La Verità”.
Ci dice la presidente del Club per l’UNESCO del Vulture Rosa Centrone:
“L’UNESCO celebra ogni anno, il 3 di Maggio, la Giornata mondiale della libertà di stampa, una data per ricordare l’importanza del diritto all’informazione e alla libertà di espressione, molto spesso questo diritto viene violato.
È stato un confronto fra la visione giornalistica e storica che, seppur in modi diversi, testimoniano l’orrore della guerra”.
Ha commentato così la dirigente del liceo classico Mimma Carlomagno:
“L’informazione sul campo è fondamentale per documentare e comprendere l’evolversi della vicenda bellica e non a caso il lavoro degli storici e degli inviati deve far fronte a diverse forme di condizionamento e minacce”.
Un incontro ricco di contenuti e spunti, un quadro storico sulla guerra in Ucraina, integrazione, indipendenza globalizzazione, multipolarismo, i quattro punti di uno scenario di guerra che cambia il mondo, così il professore Carmine Pinto ha catturato i ragazzi e il pubblico in sala.
La storia che da sempre affascina, cattura, appassiona.
Il taglio giornalistico affidato a Fabio Amendolara tra ‘informazione e disinformazione’.
Il potere della veridicità della notizia, avere una veridicità della fonte applicata con metodo, misurata da una grande professionalità sono gli ingredienti per scrivere una notizia che sia vera e autorevole.
Emozionante il ricordo di Ascanio Raffaele Ciriello (Venosa, 2 Agosto 1959 – Ramallah, 13 Marzo 2002) fotoreporter e blogger italiano di guerra.
A soli 42 anni restò ucciso in Palestina da sei colpi di un carro armato israeliano, diventando così il primo giornalista straniero caduto nell’Intifada.
Una giornata intensa in cui ha vinto la libertà di esprimersi dove i ragazzi hanno dato vita a domande di grande spessore.
Tutto, affinché la verità non sia la prima a morire.