La Lega nazionale per la difesa del cane, sezione di Venosa, attiva sul territorio dal 1999, iscritta all’albo regionale delle associazioni e attualmente responsabile del canile comunale di Venosa, avendo preso le distanze dalla nuova legge Regionale n. 46/18 “disposizioni in materia di Randagismo e tutela degli animali da compagnia di affezione”, ha scritto all’ANCI Basilicata per chiede un incontro esplicativo.
La presidente della locale sezione della lega del cane, Liliana Ferrenti, afferma:
“Ci saremmo aspettati che la regione Basilicata convocasse un tavolo con i principali attori, Comuni, Aziende Sanitarie e Associazioni di volontariato, per un confronto sulla problematica, invece in piena autonomia e in silenzio ha legiferato.
E siamo convinti che la nuova legge, come risultato renderà vano il lavoro estenuante delle associazioni e volontari che per anni si sono prodigati a favore di centinaia e centinaia di cani e gatti abbandonati”.
La lettera è la seguente:
“Egregio Presidente, come Lei ben saprà il Consiglio Regionale di Basilicata nella seduta del 30 Novembre 2018 ha approvato la nuova legge regionale n. 46118 ‘Disposizioni in materia di randagismo e tutela degli animali da compagnia di affezione ‘.
Successivamente, il 24 Gennaio 2019 il Governo ha impugnato la suddetta normativa per diversi motivi di cui uno particolarmente grave e cioè quello che riguarda il combinato disposto degli art. 6 comma 1 lett. e) e 19 comma 1 della predetta legge.
Dalla lettura combinata delle due disposizioni, il Consiglio dei Ministri ha desunto che la L. R. 46/18 consente alle Aziende Sanitarie Locali di procedere alla soppressione di cani e gatti raccolti laddove non vi sia denuncia di smarrimento o sottrazione degli animali al Servizio veterinario ufficiale e alle Forze dell’Ordine entro il termine di cinque giorni dallo smarrimento o sottrazione.
Tale previsione regionale ovviamente contrasta con i principi fondamentali in materia di tutela della salute contenuti nella legislazione statale di riferimento n.281191, in violazione dell’art. 117, comma terzo, della Costituzione.
Inoltre la nuova legge prevede nuove disposizioni che, secondo il nostro parere di associazione attiva sul territorio da oltre venti anni, creano un arretramento nella lotta al randagismo e un maggiore aggravio economico per le casse delle Amministrazioni locali.
I Comuni, come ente pubblico, hanno la gestione diretta del fenomeno randagismo con oneri molto alti, dovuti in particolare al mantenimento dei cani e dei gatti ricoverati nelle strutture.
L’entrata in vigore di alcune nuove disposizioni contenute nella L. R. n. 46118, porterà inevitabilmente ad un considerevole aumento della spesa: aumenteranno le imposte locali a discapito dei cittadini.
Certi che la Regione, prima della pronuncia della Corte Costituzionale, vorrà porre rimedio apportando al testo le opportune modifiche e in quella circostanza noi vorremmo, insieme alla Vostra associazione, presentare proposte di emendamenti alla normativa onde evitare costi maggiori ai Comuni e inserire una maggiore attività di prevenzione del randagismo.
Pertanto, al fine di illustrare i punti critici della L. R. n. 46/18 e formulare una proposta di modifica congiunta, si chiede di convocare presso la Vostra sede una riunione in tal senso.
Confidando in un positivo riscontro, porgiamo cordiali saluti”.
Di seguito il documento ufficiale.