Anche il Polo Museale della Basilicata aderisce all’edizione 2018 delle Giornate Europee del patrimonio, aprendo ai cittadini le porte dei propri musei e luoghi della cultura, con visite guidate gratuite ed eventi speciali.
Per la sola giornata di domani, Sabato 22 Settembre, dalle ore 20:00 alle ore 23:00, l’ingresso ai musei sarà possibile al prezzo simbolico di 1 euro.
In un comunicato cura del Polo Museale si legge:
“La manifestazione (promossa dal Consiglio d’Europa e dalla Commissione europea e organizzata dal Ministero per i beni e le attività culturali) si svolge con successo dal 1991 in tutti i Paesi Europei, allo scopo di far conoscere ai cittadini il proprio patrimonio culturale come elemento di unione e di differenza e di incoraggiare alla partecipazione attiva per la salvaguardia e la trasmissione alle nuove generazioni.
‘L’Arte di condividere’ è Il tema scelto per le GEP 2018, con l’intento di costruire vincoli e scambi sempre più profondi fra i luoghi della cultura, i territori e le comunità”.
Anche quest’anno, San Fele e le sue cascate prenderanno parte a questo grande progetto.
Domenica 23 Settembre, alle ore 9:30, in corso Umberto I° ci sarà il saluto degli amici dell’Associazione Volontaria Tutela e Valorizzazione delle Cascate, “Uuattenniere”.
L’associazione locale che porta il nome di queste perle naturali ricorda, inoltre, che:
“Proprio nei gironi scorsi, con delibera n° 913 del 10 Settembre 2018, la Giunta Regionale di Basilicata ha approvato definitivamente il finanziamento di 450.000 euro per la ricostruzione del Mulino Bradano, attraverso il bando Basilicata Attrattiva, giusto riconoscimento di un luogo ormai tra i più visitati della Basilicata, per offrire ai tanti visitatori l’accoglienza, i servizi e l’organizzazione che questo luogo richiede e determinare in questo modo condizioni di sviluppo e occupazione per il nostro territorio, oltre che un’offerta turistico – culturale per l’intera Basilicata”.
Le cascate prendono il nome “U uattenniere”, trasposizione dialettale di “Gualchiera”, macchina utilizzata in antichi opifici costruiti a ridosso delle cascate.
Sfruttando la forza dell’acqua, una grande ruota azionata trasmetteva il movimento ad un cilindro orizzontale nel quale erano inserite, verticalmente, le aste dei folloni, pesanti magli che, entrando e uscendo da una vasca (dove sul fondo venivano posti tessuti), servivano a gualcare la lana: le proprietà feltranti del panno venivano così rese più compatte e meno ruvide.
La Gualchiera di San Fele è rimasta in uso fino agli anni ’40 del secolo scorso e ora ritornerà a vivere e a restituire la bellezza della storia all’intero territorio lucano.
Altri due comuni del Vulture-Melfese renderanno accessibile a tutti la loro radiosa bellezza artistica:
- Melfi;
- Venosa.
Di seguito invito e programma dettagliato.