Venosa omaggia il grande poeta Orazio e la sua arte a distanza di oltre 2000 anni dalla sua scomparsa! Ecco il progetto

Il Comune di Venosa per l’anno 2022 intende mettere in campo un progetto di tutela e valorizzazione dell’immane patrimonio culturale che il poeta latino Quinto Orazio Flacco e la sua Opera rappresentano.

È quanto si apprende in un comunicato stampa:

“L’arte raffinatissima, la cultura filosofica, il Carpe Diem che sicuramente è l’aspetto più noto del suo messaggio, l’umanità di Orazio, la capacità di essere sempre in equilibrio interiore in tutti i momenti della vita, la variegata ricchezza d’animo e di pensiero, il suo ‘sistema di vita rovesciato’ capace di cogliere i grandi valori nelle piccole cose, non possono rimanere patrimonio identitario della sola città di Venosa.

Un’idea progettuale finalizzata a declinare in ogni modo possibile il messaggio universale della poesia di Orazio, il canto alla vita, alla moderazione, alla libertà interiore quale bene supremo, l’importanza dell’’oggi’ che lo ha reso asceta del presente di ogni tempo.

Nell’anno 2022 ricorreranno 2030 anni dalla sua morte, e proprio da qui il titolo del presente progetto ‘Orazio2030’, dove la cifra 2030 si presenta nella doppia veste di anniversario e di rimando all’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.

Una ‘strategia’ per guidare alla costruzione di nuovi immaginari culturali e per facilitare al cambiamento attraverso processi finalizzati anche all’acquisizione di specifiche competenze nonché all’inclusione sociale.

Fra i Sustainable Development Goals (SDG) dell’Agenda 2030, infatti, solo apparentemente non risulta inserito alcun obiettivo riguardante la Cultura.

In verità, i fattori culturali sono tutt’altro che trascurabili e influiscono su 14 dei 17 obiettivi proposti.

Lo ha sancito il documento UNESCO Culture 2030 Indicators, che ha, peraltro, chiarito il ruolo centrale delle Amministrazioni nella strutturazione di azioni culturali efficaci, finalizzate a trovare coerenza tra lo sviluppo economico, culturale, sociale ed ambientale stimolando il coinvolgimento della comunità e del territorio.

Gli obiettivi dell’Agenda 2030, dunque, sono raggiungibili solo con il contributo delle città, primo luogo di verifica e innovazione della cultura, nonché primo banco di prova per attività di partecipazione e di inclusione sociale.

In questo momento di crisi epocale, aggravato dal Covid-19, poi, che, a causa delle obbligate distanze e mancate occasioni di incontro e di dibattito culturale, ha generato uno spaventoso horror vacui soprattutto attorno ai nostri giovani, la celebrazione dell’attualità dell’Opera di Orazio potrebbe essere l’occasione per ricucire, restaurare, ristabilire le relazioni che tengono insieme le persone, le Istituzioni, le idee.

Previsti importanti gemellaggi con le città che hanno rappresentato significativi momenti nella vita del poeta latino, un modo per ampliare ed arricchire reciprocamente peculiarità culturali in gradi di unire idealmente tutta la penisola.

Anche il coinvolgimento dei principali operatori economici del territorio potrebbe contribuire alla diffusione dell’arte di vivere di Orazio: il suo inno alla tranquilla vita di campagna, a godere del paesaggio, come del vino, richiamano ancora l’attuale ideale aspirazione alla sostenibilità ambientale.

Questa è la base di partenza sulla quale si dirameranno tutta una serie di azioni culturali per il 2022 per dare giusta visibilità e consapevolezza al patrimonio immateriale lasciato in eredità dal sommo poeta”.