IL VESCOVO DELLA DIOCESI DI MELFI-RAPOLLA-VENOSA HA SALUTATO I FEDELI CON L’ULTIMA MESSA IN CATTEDRALE: ECCO LE FOTO

Il momento dell’addio è arrivato.

Ieri pomeriggio, nella Basilica Cattedrale di Melfi con una Chiesa gremita di gente, è stata celebrata l’ultima messa che ha segnato il congedo del vescovo dalla comunità.

È stato un momento di riflessione, di incontro, di un percorso di 14 anni come Pastore diocesano.

Il vescovo della diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa, monsignor Gianfranco Todisco, ha lasciato la sua missione per seguirne una nuova, più inserita nel territorio e tra la gente dell’Honduras.

Nel mese di Aprile l’annuncio per molti inaspettato:

“Lascio la diocesi e torno a fare il missionario”.

Una vocazione che è sempre stata forte in padre Gianfranco, come ha spiegato in una lunga intervista concessa alla Redazione e nella quale sono stati toccati tanti argomenti che lo hanno visto protagonista.

Come lo scandalo tangenti all’indotto FCA, o l‘abolizione dei padrini e delle madrine nei sacramenti di battesimo e cresima.

Di recente anche un po’ di tensione con la comunità rapollese e il parrocco Don Vincenzo Mossucca.

Molti i prelati presenti alla celebrazione, alcuni hanno voluto esprimere gratitudine dicendo che:

“Non si rompono i legami che si sono costruiti. La passione missionaria è proprio questa.”

Profondo e commovente l’intervento dell’Arcivescovo emerito delle comunità di Brindisi e Ostuni che ha voluto esprimere qualche parola di augurio per il nuovo cammino spirituale di Monsignor Todisco, dichiarando come:

“Si è reso disponibile alla collaborazione semplice. Abbiamo tutti un sentimento di gratitudine perché noi non andiamo mai in pensione.

Possono cambiare i ruoli, ma aver avuto la possibilità di lavorare insieme per l’evangelizzazione è stata una bella esperienza di Chiesa.

Grazie anche a nome della mia città, Venosa.

C’è stata una sensibilità da parte del pastore verso una chiesa che conserva sempre con la sua concattedrale un ruolo importante nel suo piccolo panorama.

L’episcopio di Venosa non è mai stato così bello come adesso. Oltre ad avere le stanze del vescovo ora c’è anche il museo episcopale.

La fede degli antenati o dei sacerdoti prima di noi deve poter essere causa di un impegno passionale ed evangelico. Perché se otteniamo una storia nel presente siamo poi proiettati ad avere una storia che finirà nel futuro. 

Essere riusciti ad avere questa casa adesso è davvero una cosa importante e dalla grande sensibilità.

Aver vissuto alcuni anni con te nella CEI mi da una passione missionaria non indifferente. Anche perché come ha detto il Papa non dobbiamo essere preti da museo ma di essere aperti e quindi andare incontro a chi ascolta la parola di Dio.

Quante sollecitazioni pubbliche hai fatto ai tuoi sacerdoti di vivere le esperienze e i dogmi, non sorprende quindi che dopo aver dato indicazioni poi tu dica “io mi alzo e vado”.

Andare fisicamente verso l’altro.

Ovunque andrai, ovunque ti troverai, potrai sempre dire “Io sono Vescovo emerito di Melfi” e quindi anche lontano questa sarà sempre la tua chiesa, alla quale rivolgerti per pregare.

Tu sentirai tua questa chiesa e noi sentiremo nostra la tua missione”.

Anche il Sindaco di Melfi, Livio Valvano, ha omaggiato il Vescovo di una targa in riconoscimento dei suoi lunghi 14 anni di cammino pastorale nella comunità federiciana, dichiarando che egli avrà

“Sempre un posto nel nostro cuore”.

Anche gli Alpini (a Melfi per il raduno e presenti alla celebrazione) hanno voluto omaggiare il Prelato con un piccolo concerto.

Infatti il coro “Stella Alpina” della Sezione di Bari Puglia Basilicata, ha intonato un ricco repertorio di canti.

Come di consueto, al termine di tutta la celebrazione eucaristica il Vescovo ha salutato tutti i fedeli della comunità federiciana che era in Chiesa.

Comunità che intanto si prepara ad accogliere il nuovo vescovo, in attesa che venga rivelato il nome.

Ecco alcune foto della celebrazione di ieri.