Il suo nome è “Codice Rosso” e modifica il codice di procedura penale sulla tutela delle vittime di violenza domestica e di genere.
Il Senatore Arnaldo Lomuti comunica a riguardo:
“In Senato abbiamo approvato disposizioni in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere, abbiamo apportato modifiche al codice penale e al codice di procedura penale con lo scopo di contrastare la discriminazione e la violenza.
21 articoli, che individuano reati attraverso i quali si esercita la violenza domestica e di genere e si interviene al fine di velocizzare e accelerare l’adozione di provvedimenti di protezione delle vittime.
Le misure approvate, inoltre, incidono sul codice penale per inasprire le pene per questi delitti, rimodulando aggravanti e introducendo nuove fattispecie di reato:
- si aumenta la punizione per chiunque maltratta una persona della famiglia o convivente;
- le pene si inaspriscono specialmente nel caso in cui il reato è commesso nei confronti di un minore, di una donna in stato di gravidanza, di una persona con disabilità o nel caso in la violenza è perpetuata con l’utilizzo di armi;
- si aumenta la pena per chi minaccia o molesta e compie atti persecutori: specialmente in cui a incorrere in reato è il coniuge, anche separato o divorziato, o persona che è o è stata legata da relazione affettiva alla vittima;
- si accrescono le misure per chi maltratta familiari e conviventi;
- si inserisce nel codice penale il delitto sulle lesioni personali aggravate che causano deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni o sfregio permanenti al viso, al fine di bandire l’inaccettabile gesto di lanciare acido verso i volti delle vittime;
- si inaspriscono le pene per i delitti di violenza sessuale, per punire chiunque, con violenza o minaccia o mediante abuso di autorità, costringe a compiere o subire atti sessuali, specialmente se la violenza sessuale è commessa in danno di minore o compiuta da un gruppo;
- si interviene sulla diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti attraverso strumenti informatici o telematici specie se commessi in danno di persona in condizione di inferiorità fisica o psichica o in danno di una donna in stato di gravidanza;
- si introduce nel codice penale, il nuovo delitto di costrizione o induzione al matrimonio, come prevenzione e contrasto del fenomeno dei matrimoni forzati altresì definito «delle spose bambine»;
- si interviene per il rafforzamento della rete dei servizi territoriali, dei centri antiviolenza e dei servizi di assistenza alle donne vittime di violenza.
Ogni anno decine di persone perdono la vita e e tante altre subiscono maltrattamenti che fanno male al corpo, alla mente e all’animo.
Con questa legge, frutto di un grande lavoro del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, insieme alla ministra della Funzione Pubblica e dei parlamentari del Movimento 5 Stelle, si interviene sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica.
La violenza contro le donne ed i più deboli è una violazione dei diritti umani e vogliamo mandare un messaggio chiaro: lo Stato difende tutte le vittime, ad ogni costo”.