Riceviamo e pubblichiamo lo sfogo di docenti appartenenti ad alcuni istituti Scolastici del Vulture – Melfese:
“Esprimiamo disappunto e incredulità per quanto sta accadendo: Ci riferiamo alle ultime disposizioni riguardo alle categorie da vaccinare.
Secondo tali disposizioni, noi soli docenti di alcuni ben individuabili istituti, siamo stati estromessi, al momento, dal piano vaccinale, che fissava per i giorni compresi tra il 12 ed 15 c.m. il nostro turno vaccinale.
In tutta la Basilicata, per altrui lentezze ed interpretazioni delle categorie vaccinali, siamo rimasti in 800 circa.
Scontiamo lentezza, pause vacanze (Pasqua) e forse scarsa organizzazione per tutte quelle scuole che non sono di Potenza.
La Basilicata, come al solito è intesa capoluogo-centrica. Sembra sempre che la Lucania inizi alla stazione inferiore e termini alla stazione superiore. Il resto è terra di nessuno.
I nostri colleghi di Potenza sono alla seconda dose, noi del Vulture – Melfese, Vald’Agri e Lagonegrese nemmeno la prima dose.
Nel frattempo i casi aumentano, alcuni comuni chiudono, perché dichiarati rossi, e si vorrebbe anche la didattica in presenza.
In qualità di docenti di una Scuola Secondaria Superiore siamo ritornati a svolgere la nostra attività didattica in presenza, dopo la pausa pasquale, senza alcuno screening sugli alunni e sul personale scolastico, con enorme rischio per la nostra e per l’altrui salute.
Inoltre, facciamo rilevare che, buona parte degli alunni che frequentano gli istituti esclusi dal piano vaccinale a seguita dell’ordinanza del Gen. Figliuolo, è costituita da pendolari.
Molti dei comuni di provenienza dei nostri alunni sono stati dichiarati zona rossa e, alla luce dei dati del giorno sull’andamento epidemiologico (contagio per il 17,8% nella sola Basilicata) a questi paesi, molto probabilmente altri se ne aggiungeranno.
Ad aggravare la situazione all’interno della nostra comunità scolastica vi è la cospicua presenza di soggetti fragili e pertanto ancora più a rischio.
Ciò premesso chiediamo con forza di voler rispettare quanto stabilito nel cronoprogramma vaccinale, segnato da rilenti inspiegabili e vaccinazioni random che si sono registrate e sulle quali la magistratura sta indagando.
Nel frattempo sarebbe auspicabile, in questa fase vaccinale così delicata, una didattica a distanza che tuteli noi docenti e i nostri alunni con le relative famiglie, per noi vittime di questa ingiustizia.
Ci sono docenti e scuole di serie A e docenti e scuole di serie B, per le lentezze vaccinali. Questo non è né etico, né morale, anche perché tutti i docenti, indistintamente, sono egualmente esposti”.